Campanile della Basilica di Sant’Eustorgio, Milano

Il campanile fu edificato tra il 1297 e il 1309 e fu per molti secoli il più alto della città. Più volte danneggiato dagli eventi bellici ebbe l’ultimo intervento di manutenzione negli anni ’50 del ‘900. Il paramento in cotto, oltre che notevolmente annerito da depositi carboniosi, era interessato da decoesione, scagliatura e caduta di piccoli frammenti di materiale. E’ stato necessario procedere ad un attento consolidamento superficiale, alla pulitura ed alla rimozione della dannosa flora ruderale attecchita soprattutto nella zona circostante la cella campanaria. Gli elementi lapidei, di diverso litotipo, presentavano diversi problemi; in particolare, ad un’osservazione ravvicinata, i conci angolari in arenaria o ceppo risultavano localmente molto decoesi. L’orologio realizzato ad intonaco sgraffito a fondo nero è stato restaurato con un attento consolidamento e riadesione delle aree in fase di distacco, e l’integrazione puntuale delle lacune per ricreare il disegno del quadrante. L’intervento ha interessato anche le superfici della cella campanaria dotata di colonnine binate e le superfici intonacate presenti al di sotto degli archetti pensili. I lavori sono stati realizzati con l’utilizzo del ponte mobile per l’accesso alle superfici. In corrispondenza di lacune degli elementi architettonici decorativi quali ad esempio i diversi ordini di archi nella parte sommitale della cella campanaria si è scelto, in accordo con la D.L. e la Soprintendenza di ricostruire le parti mancanti in malta ad imitazione del laterizio e supportata da armatura con perni in acciaio inox e filo in acciaio inox. Nelle fessurazioni il preconsolidamento è stato eseguito anche ad iniezione per favorire la riadesione delle scaglie e permettere un’azione in profondità delle nanoparticelle di Calcio. In presenza di lacune quasi totali della malta di allettamento la stilatura è stata effettuata in due fasi: un riempimento in profondità con una malta a base di calce, cocciopesto e sabbia di media granulometria e una sigillatura superficiale con una malta ad imitazione di quella originale.